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Studio RACE: il controllo della frequenza non è inferiore al controllo del ritmo nella prevenzione delle recidive di fibrillazione atriale


Lo studio RACE ( Rate Control Versus Electrical Cardioversion for Persistent Atrial Fibrillation Study ) ha valutato due strategie per la prevenzione delle recidive di fibrillazione atriale.

Un totale di 522 pazienti con fibrillazione atriale persistente cardiovertiti elettricamente, è stato assegnato in modo random al trattamento per il controllo del ritmo o al trattamento per il controllo della frequenza.

I pazienti del gruppo controllo della frequenza hanno ricevuto farmaci anticoagulanti orali e farmaci per il controllo della frequenza ventricolare, mentre i pazienti del gruppo controllo del ritmo hanno ricevuto farmaci antiaritmici e farmaci anticoagulanti per os.

L’end point era rappresentato da: morte cardiovascolare, insufficienza cardiaca, complicanze tromboemboliche, sanguinamento, impianto di un pacemaker e gravi effetti avversi farmacologici.

Dopo un periodo medio di 2,3 +/- 0,6 anni, il 39% dei pazienti nel gruppo controllo del ritmo era in ritmo sinusale contro il 10% dei pazienti nel gruppo controllo della frequenza.

L’end point primario è stato raggiunto dal 17,2% ( n = 44 ) dei pazienti del gruppo controllo della frequenza e dal 22,6% (n=60) dei pazienti nel gruppo controllo del ritmo.

Lo studio ha dimostrato che il controllo della frequenza non è inferiore al controllo del ritmo nella prevenzione della mortalità e della morbidità da cause cardiovascolari, e può rappresentare un’appropriata terapia nei pazienti con recidive di fibrillazione atriale persistente dopo cardioversione elettrica. ( Xagena2002 )

Van Gelder I C et al, N Engl J Med 2002; 347: 1834-1840


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