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Storia naturale della preeccitazione ventricolare asintomatica


La morte improvvisa può essere la prima manifestazione clinica nei bambini asintomatici con preeccitazione ventricolare, ma la riduzione dell’incidenza mediante ablazione profilattica richiede l’identificazione dei soggetti ad alto rischio.

Ricercatori del Dipartimento di Elettrofisiologia del San Raffaele di Milano, hanno cercato di descrivere la storia naturale della preeccitazione ventricolare nei pazienti in età pediatrica e di determinare i predittori di eventi aritmici potenzialmente minaccianti la vita.

Tra il 1995 e il 2005 sono stati raccolti, in modo prospettico, i dati clinici ed elettrofisiologici di 184 bambini ( 66% maschi; età mediana 10 anni; range: 8-12 anni ) con pre-eccitazione ventricolare asintomatica all’ECG.
Dopo essere stati sottoposti ad esame di stimolazione, i soggetti sono stati tenuti sotto osservazione; non sono stati prescritti farmaci.

L’endpoint primario dello studio era il presentarsi di eventi aritmici.

Nell’arco di un periodo mediano di follow-up di 57 mesi dopo esame elettrofisiologico, 133 bambini ( età mediana: 10 anni ) non sono andati incontro ad eventi aritmici, rimanendo totalmente asintomatici, mentre 51 bambini hanno presentato, entro 20 mesi, un primo evento aritmico, che è stato potenzialmente minacciante la vita in 19 di loro ( età media: 10 anni ).

Le tachiaritmie minaccianti la vita hanno avuto come conseguenza: arresto cardiaco in 3 pazienti , sincope in 3, sintomi atipici in 8, o sintomi minimi in 5.

L’analisi univariata ha identificato come fattori di rischio per gli eventi aritmici potenzialmente minaccianti la vita, l’inducibilità della tachiaritmia ( p
Predittori indipendenti all’analisi multivariata sono risultati APERP ( p=0.001 ) e la via accessoria multipla ( p=0.001 ).

In conclusione, questi risultati sono potenzialmente rilevanti per l’identificazione precoce dei bambini asintomatici ad alto rischio con preeccitazione ventricolare.
Soggetti con APERP breve e vie multiple sono a più alto rischio di sviluppare eventi aritmici minaccianti la vita e sono i migliori candidati per l’ablazione profilattica. ( Xagena2009 )

Santinelli V et al, J Am Coll Cardiol 2009; 53: 275-280


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